Workshop benessere animale e antibiotico resistenza: cosa ci portiamo a casa
Complessità è la parola chiave. Anzi, una delle parole chiave accanto a responsabilità ed informazione. Sono queste le keyword del workshop sul Benessere animale e antibiotico resistenza tenutosi il 14 settembre presso la sede di Nova Coop con il coinvolgimento di 20 di ragazzi di CoopAcademy.
Un tema apparentemente molto complesso ma che grazie alla presenza di esperti del mondo dell’Accademia, della Ricerca e delle professioni ha dimostrato immediatamente la sua rilevanza nella vita di tutti i giorni di normali cittadini e consumatori.
Obiettivo del workshop, oltre che costituire un momento di incontro e confronto tra i partecipanti a Coop Academy, era di verificare la percezione da parte dei Millennials, a breve la generazione più numerosa sulla Terra, su un tema come il benessere animale e nello specifico sulla campagna di Coop Italia “Alleviamo la Salute“. L’output, sotto forma di video, sarà presentato ufficialmente il 22 settembre durante la Tavola Rotonda Benessere per tutti: in campo e sullo scaffale promossa a Torino da Nova Coop (e a cui parteciperanno tra gli altri Chiara Appendino e Sergio Chiamparino), ma nel mentre ci portiamo a casa alcuni elementi di chiaro interesse.
Fact checking: demistificare le fake news, anche quelle meno “evidenti” è un lavoro immenso che può nascere solo da un coinvolgimento e da una conversazione onesta e trasparente tra brand, in questo caso un player della Grande Distribuzione, e consumatori.
Informazione: siamo bombardati da migliaia di notizie ogni giorno ed è assolutamente impossibile per chiunque tenere il passo. Non solo: alcune informazioni sono anche prodotte in un linguaggio burocratico/scientifico di difficile accessibilità. Da qui un possibile quanto inedito ruolo della Grande Distribuzione nel tradurre e rendere comprensibili disposizioni, norme e ricerche scientifiche che possano avere un impatto sulle vite delle persone.
Responsabilità: qui intesa in una duplice accezione, come cittadini nei confronti delle conseguenze dei nostri comportamenti sull’ecosistema in cui viviamo; come attore della grande distribuzione nell’assumere posizioni su temi di cui ancora poco si discute ma di cui è chiara la portata.
Last but not least, la complessità. Complessità come minimo comune denominatore del mondo in cui viviamo dove sul benessere animale si riflettono una pluralità di fattori anche lontanissimi a di loro (ad esempio: lo sviluppo e la crescita economica dei paesi dell’Asia con il relativo aumento della domanda di carne e l’impatto in termini di CO2 degli allevamenti stessi). Una complessità a cui far fronte con una condivisione di informazioni e attraverso un rapporto di fiducia che si costruisce con il dialogo e il confronto. Una modalità di approccio che non investe un settore specifico ma che investe trasversalmente l’organizzazione.
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